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A.Mingardi – G.Piombini – Anarchici Senza Bombe

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 20,00

Il nuovo pensiero libertario 

Antologia con brani di Rothbard, de Molinari, Spooner, Tucker, Hoppe, Szasz, McElroy, Block.

Edizioni: StampAlternativa   Anno: 2001   pag. 126

Esaurito

COD: 018-55 Categoria:

Descrizione

L’anarchia filosoficamente intesa è ben altro che uomini barbuti che gettano bombe. Questa raccolta di scritti intende dimostrarlo, guidando il lettore nei meandri dell’individualismo anarchico.

1 recensione per A.Mingardi – G.Piombini – Anarchici Senza Bombe

  1. Libreria del Ponte

    Recensione di Carlo Lottieri

    Ci sono anarchici e anarchici; ed esiste, in particolare, una differenza quanto mai significativa tra l’anarchismo di matrice europea (fortemente legato, fin dalle origini al pensiero socialista) e la tradizione libertaria e individualista americana, che invece affonda le proprie origini nei “grandi spazi” aperti in cui avevano trovato rifugio quacchero e anabattisti, ma soprattutto nell’individualismo radicale di figure come Jefferson e Paine, Thoreau ed Emerson. Pare che quando nel secondo Ottocento i primi emigrati tedeschi di idee anarchiche hanno iniziato a portare nel Nuovo Mondo idee e pratiche di matrice bakuniana o proudhoniana, gli “anarchici” statunitensi abbiano subito preso le distanze da una sensibilità e da obiettivi in cui non potevano riconoscersi.

    Questo “altro” anarchismo rimane, da noi, ancora poco noto e spesso è ricordato unicamente per qualche nota a piè di pagina del primo volume di Robert Nozick. Soltanto nell’ultimo decennio alcuni piccoli editori liberali hanno iniziato a proporre le opere fondamentali di questa tradizione, che in realtà sfugge a ogni classificazione e sembra oggi suscitare interesse nelle più diverse direzioni.

    E’ quanto mai significativo, in tal senso, che un’antologia di tale anarchismo individualista venga ora pubblicata da un editore come Stampa Alternativa, che ìn passato non solo ha rivoluzionato il mercato librario con i ” millelire”, ma ha pure proposto al lettore italiano una lunga lista di idee sconvenienti (una sua collana, d’altra parte, è esplicitamente intitolata “Eretica”).

    Curato da Guglielmo Piombini e Alberto Mingardi, questo Anarchici senza bombe raccoglie testi del diciannovesimo e del ventesimo secolo che hanno il pregio di offrire una sintetica rappresentazione d’insieme di tale radicalismo politico. Nelle pagine dell’antologia, gli scritti di due protagonisti dell’anarchismo di secondo Ottocento come Lysander Spooner e Benjamin Tucker si trovano quindi assieme a un brano dell’economista franco-belga Gustave de Molinari, che un secolo e mezzo fa proponeva la completa liberalizzazione dei sistemi di protezione. E per quanto concerne il Novecento gli autori antologizzati sono Thomas S. Szasz (di cui Feltrinelli aveva pubblicato, in passato, gli studi sulla malattia mentale e le droghe), Murray Newton Rothbard, Wendy McElroy e Hans-Hermann Hoppe.

    Se per l’anarchismo bakunista il fulcro di ogni riflessione è nel rigetto dell’autorità (religiosa e familiare, oltre che politica), per i libertari individualisti di oltre Atlantico e per quanti anche in Europa ne condividono l’ispirazione al centro di tutto sta la proibizione di violare il prossimo: di attentare alla vita, alla libertà e alla proprietà dei nostri simili. E quanto non può essere fatto dai singoli, non può neppure essere praticato dallo Stato, in cui Rothbard e gli altri libertari riconoscono l’espressione più rilevante dell’ingiustizia e della coercizione.

    E’ comunque un universo culturale articolato, oltre che del tutto inusuale, quello che emerge dalle pagine riunite da Mingardi e Piombini. I quali sono del tutto persuasi che questi libertari a loro tanto cari abbiano scritto certamente pagine “esplosive”, senza le quali risultano di difficile comprensione anche molte significative realtà del nostro tempo: dalla bioetica pluralista di Tristram Engelhardt al federalismo competitivo ai Gordon Tullock, dalle lotte antiproibizioniste sulla droga condotte dai centri sociali fino al nuovo femminismo individualista (McElroy, infatti, mette sotto accusa Catherine MacKinnock e quanti con lei – vorrebbero porre fuori legge la pornografia e la prostituzione.

    Generalmente marginalizzati, spesso provocatori e quasi sempre molto brillanti, gli anarchici della “non aggressione” al centro di questa antologia, sono anche una cifra del mondo in cui viviamo. Quell’universo in cui le vecchie istituzioni welfariste conoscono una crisi senza precedenti e nuove risposte e alternative, nonostante ciò, faticano a emergere.

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