ALBERTO MINGARDI – 1999 Fuga Dallo Stato

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 10,00

– Il pensiero forte nell’epoca di internet

Perchè la globalizzazione e le innovazioni tecnologiche favoriscono l’avvento di una società libertaria

Edizioni: Leonardo Facco Editore   Anno: 2000   pag. 81

COD: 018-17 Categoria:

Descrizione

Tutti gli amanti della libertà, delle nuove tecnologie, e della futurologia non si lascino sfuggire questo libro di Alberto Mingardi “1999 Fuga dallo stato”!

L’autore dimostra come le nuove tecnologie informatiche e della comunicazione, le nuove scoperte scientifiche nel campo della genetica e della nanotecnologia, la globalizzazione, e le nuove istituzioni economiche stiano dando sempre più poteri all’individuo, a scapito degli stati che cercano di controllarlo e di imbrigliare la sua potenza creativa. Se questo processo vincerà gli ostacoli che i governi nazionali e sovranazionali cercheranno di frapporgli, nei prossimi sarà possibile assistere al trionfo della libertà individuale e a una prosperità inimmaginabile.

Il libro inizia con la descrizione di come va realizzandosi questa futura utopia libertaria: una società assieme anarchica (senza stato) e capitalista (dove vige la massima libertà d’iniziativa), i cui principi di fondo si possono ritrovare, fra gli altri, negli scritti filosofici di Murray Rothbard, nei saggi e nei romanzi di Ayn Rand, o nei capolavori fantascientifici di Robert Heinlein (riguardo al quale viene ricordata l’azzeccata presentazione che ne diede il Washington Post: “Un autore devoto alle nuove tecnologie, entusiasta dell’esplorazione spaziale, libertario in filosofia, e generalmente molto aggiornato nelle scienze”).

Nel successivi due capitoli si racconta la nascita di internet, e il suo attuale boom, grazie all’apporto spontaneo di milioni di individui in tutto il mondo. Mai internet sarebbe diventata quello che è diventata, se fosse rimasta nelle mani del governo e dei militari: ma fortunatamente è sfuggita ai suoi creatori, andando molto aldilà di quello che essi potevano immaginare. Ed è probabile che l’ordine anarchico della rete riesca ad averla vinta su ogni tentativo statalista di regolamentazione.

Nel quarto capitolo (“La città lasciafare”) si narrano i tentativi pionieristici di alcuni eroici individui in cerca di libertà assoluta di costruire delle città private completamente sottratte, anche grazie all’ausilio della rete, a qualsiasi sovranità statale:come Laissez-Faire City nel Costa Rica, Oceania, Sealand, o Awdal Roads in Somalia.

L’analisi conclusiva è dedicata ai diritti d’autorie e alla moneta: due istituzioni molto in pericolo nella new economy del futuro. I brevetti e i diritti d’autore rischiano di diventare inapplicabili, rivalutando così le idee di quei libertari, come l’anarchico-individualista americano ottocentesco Benjamin Tucker, che si erano battutti contro questi di essi in nome della libertà di copiare. Ma pure la moneta statale corre grossi pericoli: è possibile infatti che la rete favorisca la nascita di e-money completamente sottratta al controllo statale. Il risultato finale potrà essere un ritorno al free-banking esistente prima della nascita delle banche centrali e della monopolizzazione in capo allo stato del potere di emettere moneta: a tutto vantaggio dei cittadini, i quali potranno scegliere la moneta più affidabile, invece di ricorrere obbligatoriamente a quella del proprio stato d’appartenenza.

Il libro si apre con una prefazione dello storico Giordano Bruno Guerri, e si chiude con tre saggi di Ayn Rand (“Chi possiede le onde radio?”), David Friedman (“La privacy nell’era digitale”), e John P. Barlow (“La dichiarazione d’indipendenza del cyberspace”).

(Guglielmo Piombini)

1 recensione per ALBERTO MINGARDI – 1999 Fuga Dallo Stato

  1. Libreria del Ponte

    Recensione di Guglielmo Piombini

    Tutti gli amanti della libertà, delle nuove tecnologie, e della futurologia non si lascino sfuggire questo libro di Alberto Mingardi “1999 Fuga dallo stato”!

    L’autore dimostra come le nuove tecnologie informatiche e della comunicazione, le nuove scoperte scientifiche nel campo della genetica e della nanotecnologia, la globalizzazione, e le nuove istituzioni economiche stiano dando sempre più poteri all’individuo, a scapito degli stati che cercano di controllarlo e di imbrigliare la sua potenza creativa. Se questo processo vincerà gli ostacoli che i governi nazionali e sovranazionali cercheranno di frapporgli, nei prossimi sarà possibile assistere al trionfo della libertà individuale e a una prosperità inimmaginabile.

    Il libro inizia con la descrizione di come va realizzandosi questa futura utopia libertaria: una società assieme anarchica (senza stato) e capitalista (dove vige la massima libertà d’iniziativa), i cui principi di fondo si possono ritrovare, fra gli altri, negli scritti filosofici di Murray Rothbard, nei saggi e nei romanzi di Ayn Rand, o nei capolavori fantascientifici di Robert Heinlein (riguardo al quale viene ricordata l’azzeccata presentazione che ne diede il Washington Post: “Un autore devoto alle nuove tecnologie, esntusiasta dell’esplorazione spaziale, libertario in filosofia, e generalmente molto aggiornato nelle scienze”).

    Nel successivi due capitoli si racconta la nascita di internet, e il suo attuale boom, grazie all’apporto spontaneo di milioni di individui in tutto il mondo. Mai internet sarebbe diventata quello che è diventata, se fosse rimasta nelle mani del governo e dei militari: ma fortunatamente è sfuggita ai suoi creatori, andando molto aldilà di quello che essi potevano immaginare. Ed è probabile che l’ordine anarchico della rete riesca ad averla vinta su ogni tentativo statalista di regolamentazione.

    Nel quarto capitolo (“La città lasciafare”) si narrano i tentativi pionieristici di alcuni eroici individui in cerca di libertà assoluta di costruire delle città private completamente sottratte, anche grazie all’ausilio della rete, a qualsiasi sovranità statale:come Laissez-Faire City nel Costa Rica, Oceania, Sealand, o Awdal Roads in Somalia.

    L’analisi conclusiva è dedicata ai diritti d’autorie e alla moneta: due istituzioni molto in pericolo nella new economy del futuro. I brevetti e i diritti d’autore rischiano di diventare inapplicabili, rivalutando così le idee di quei libertari, come l’anarchico-individualista americano ottocentesco Benjamin Tucker, che si erano battutti contro questi di essi in nome della libertà di copiare. Ma pure la moneta statale corre grossi pericoli: è possibile infatti che la rete favorisca la nascita di e-money completamente sottratta al controllo statale. Il risultato finale potrà essere un ritorno al free-banking esistente prima della nascita delle banche centrali e della monopolizzazione in capo allo stato del potere di emettere moneta: a tutto vantaggio dei cittadini, i quali potranno scegliere la moneta più affidabile, invece di ricorrere obbligatoriamente a quella del proprio stato d’appartenenza.

    Il libro si apre con una prefazione dello storico Giordano Bruno Guerri, e si chiude con tre saggi di Ayn Rand (“Chi possiede le onde radio?”), David Friedman (“La privacy nell’era digitale”), e John P. Barlow (“La dichiarazione d’indipendenza del cyberspace”).

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