DAVID HUME – A Proposito Di Rousseau

 12,00

(Presentazione di Lorenzo Infantino)

Rubbettino – 2017, Pagine 140

Al cuore delle divergenze culturali e caratteriali fra Hume e Rousseau

 

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Descrizione

«Per concludere, aggiungerò soltanto che un mese fa godevo di una felicità molto sentita al pensiero che, nonostante le numerose difficoltà, grazie alla mia costanza e le mie attenzioni (…) fossi riuscito a darvi riposo, onore e fortuna. Tuttavia, quando vi ho visto respingere questi beni volontariamente e in modo inqualificabile, siete divenuto un nemico dichiarato del vostro riposo, della vostra fortuna e del vostro onore, la mia soddisfazione è stata presto seguita dal più amaro disappunto: dopo tutto ciò, non posso stupirmi del fatto che voi siate mio nemico. Adieu, e per sempre. Sono, signore, il vostro David Hume”

Uno dei tanti passaggi al vetriolo della corrispondenza tra Hume e Rousseau, pubblicata in “A proposito di Rousseau” di David Hume a cura e con introduzione di Lorenzo Infantino. Per la prima volta in italiano per Rubbettino.

 

Una delle pagine più belle della vita di David Hume è costituita dal suo soggiorno a Parigi, dopo la guerra dei Sette Anni. Ha accompagnato Lord Hertford, ambasciatore presso la corte di Francia, ricoprendo dapprima la carica di segretario d’ambasciata e poi, per alcuni mesi, quella di incaricato d’affari. Hume ha avuto una trionfale accoglienza da parte degli Enciclopedisti, in particolare da d’Alembert e d’Holbach.

Intanto, dopo essere stato espulso dalla Francia, Rousseau era costretto ad abbandonare anche il territorio elvetico. Su pressioni di varie personalità dell’epoca, Hume accetta di procurare al ginevrino un asilo in Inghilterra. E i due partono assieme nei primi giorni di gennaio del 1766 per Londra.

Dai convenevoli che reciprocamente si rivolgono, sembra che le cose debbano andare nel migliore dei modi. Ma presto, a seguito della pubblicazione di una lettera di scherno scritta da Horace Walpole in danno di Rousseau, e pubblicata in Francia e in Inghilterra, i rapporti giungono a una completa rottura. L’opinione pubblica di Londra, Parigi, Berlino e delle principali città elvetiche si appassiona alla faccenda.

Hume, consigliato da d’Alembert e d’Holbach, predispone un “resoconto”, che esce dapprima in Francia e subito dopo in Inghilterra, da cui emergono chiaramente le diverse personalità dei due protagonisti. La vicenda assume tuttavia un valore ancora maggiore: perché serve contestualmente a gettare luce sull’insanabile contrapposizione politico-culturale, spesso ignorata o taciuta, che separava Rousseau, oltre che da Hume, dai principali esponenti dell’Illuminismo francese. Le lettere di d’Alembert, d’Holbach e Voltaire, raccolte in appendice al volume, ne sono significativa testimonianza.

 

David Hume, nato a Edimburgo nel 1711, fu una delle figure più affascinanti e complesse del pensiero moderno. I suoi Saggi morali e politici (1741-1742) e i Discorsi politici (1752), che ottennero un successo di pubblico immediato, si presentarono come il supplemento politico al suo celebre Trattato sulla natura umana (1739-1740). Queste ed altre importanti opere, come la Ricerca sull’intelletto umano (1748), la Ricerca sui principi della morale (1751), la Storia naturale della religione (1757), la Storia d’Inghilterra (1754-1762), i Dialoghi sulla religione naturale (apparsi postumi nel 1779), gli valsero la fama di filosofo in tutt’Europa ma non gli garantirono la cattedra universitaria. In compenso ricevette importanti incarichi politici e istituzionali: segretario del generale St. Clair, segretario d’ambasciata presso le corti europee, capo di gabinetto presso l’ambasciatore britannico a Parigi e ministro per gli affari scozzesi. Morì a Edimburgo nel 1776. La Casa Editrice Rubbettino ha pubblicato Libertà e moderazione. Scritti politici (2016), A proposito di Rousseau (2017)

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