Sold Out!

LUCIANO PELLICANI – Miseria Del Marxismo

 30,00

Sugarco – 1984, Pagine 366

Il libro che, negli anni Ottanta, ha sfidato l’egemonia culturale marxista in Italia

 

Esaurito

COD: 018-1488 Categoria:

Descrizione

Luciano Pellicani intervistato da Società Libera

D. Nel corso degli anni ottanta parteciparono al dibattito popperiano, che aveva il marxismo come bersaglio polemico, intellettuali di aree politiche diverse, che coincidevano pressappoco con le forze politiche che si trovavano alleate nei governi di quegli anni. Ritiene che si sia trattato di un fenomeno di interferenza della politica nella filosofia, oppure di una coincidenza di interessi in qualche misura casuale?

R. Più che di interferenza della politica nella filosofia direi che si trattò del contrario: fu la filosofia che invase il campo dei politici e per alcuni anni giocò un ruolo politico significativo. Basti pensare al famoso dibattito sulla teoria marxista dello Stato aperto da Norberto Bobbio e ospitato da “Mondoperaio”. Dal momento che il Pci, vista la sua grande avanzata nelle elezioni amministrative del 1975, si trovava ormai a un passo dal potere, Bobbio chiese ai comunisti in nome di quale teoria dello Stato essi si apprestavano a governare l’Italia. Le risposte degli intellettuali organici furono penose. Come furono penose quelle che essi diedero all’altro grande dibattito che si svolse, sempre sulle pagine di “Mondoperaio”, a partire dalla fine del 1976: il dibattito su Gramsci.

Tali dibattiti ebbero un grande impatto sull’opinione pubblica poiché trovarono nell'”Espresso”, allora diretto da Livio Zanetti, una potente cassa di risonanza. Da essi emerse quella che chiamai, in un volume pubblicato nel 1984, la “miseria del marxismo”. D’altra parte, quello che stava accadendo nei paesi del così detto “socialismo realizzato”, trasformati dai partiti marxleninisti al potere in immensi lager, costituiva una massiccia conferma che comunismo e libertà erano cose incompatibili. Se c’era il primo, moriva la seconda. E moriva anche l’economia, poiché la pianificazione totale era in aperto conflitto con la razionalità strumentale e con lo sviluppo delle forze produttive.

Ebbene, i pensatori della Scuola austriaca – Popper, Mises e Hayek – aiutavano a capire le ragioni strutturali del fallimento storico delle rivoluzioni fatte in nome di Marx. È per questo che la crisi del marxismo ha coinciso con la loro “scoperta”. Ignorati per decenni, o bollati come ideologi attivi della borghesia plutocratica, essi finalmente incominciarono ad essere letti, studiati, discussi. L’oppio ideologico, assunto a partire dalla contestazione studentesca in dosi massicce, aveva impedito di percepire la realtà per quella che era. E aveva altresì impedito di capire l’importanza della lezione di metodo della Scuola austriaca. Tant’è che, mentre L’uomo a una dimensione di Marcuse andava a ruba, L’abuso della ragione di Hayek finiva al macero.

http://www.societalibera.org/it/liberalierioggi/intervistepopper/lucianopellicani.htm

Recensioni

Ancora non ci sono recensioni.

Recensisci per primo “LUCIANO PELLICANI – Miseria Del Marxismo”