ORSINI, ALESSANDRO – Anatomia Delle Brigate Rosse

 24,00

Le radici ideologiche del terrorismo rivoluzionario

Edizioni: Rubbettino   Anno: 2009   pag. 456

COD: 018-1031 Categoria:

Descrizione

 

“Un volume molto importante che aumenta le nostre conoscenze sul terrorismo e accresce il prestigio dell’Università italiana negli Stati Uniti. Un volume che lascerà il segno” Spencer M. Di Scala, University of Massachusetts Boston

Chi sono i brigatisti? Perché uccidono? Come si svolge la loro vita quotidiana?

A quale tradizione storico-politica appartengono? Sono le domande cui si propone di rispondere questo volume attraverso il metodo della sociologia storica comparativa.

Tra il 1969 e il 1985 l’Italia è stata di gran lunga il Paese più interessato dalle attività terroristiche. Il bilancio, per il periodo preso in considerazione, è di 428 morti, la cifra più rilevante in Europa occidentale. L’autore, dopo una critica serrata delle interpretazioni prevalenti del terrorismo rivoluzionario nell’Italia repubblicana, sostiene che la logica dominante della prassi brigatista fu orientata da una concezione politico-religiosa dello sviluppo storico, rivolta a soddisfare, in primo luogo, un bisogno spirituale e a raggiungere un fine meta-politico: instaurare il Paradiso in Terra.

I brigatisti – siano essi comunisti o fascisti – appartengono alla categoria antropologica dei “purificatori del mondo”. Accomunati da un odio profondissimo verso ogni aspetto del mondo presente, condividono entrambi lo stesso obiettivo: distruggere la società borghese, considerata un luogo putrido e nauseabondo da ripulire attraverso un uso spropositato del terrore rivoluzionario.

Dal sogno teocratico di Thomas Müntzer alla rivoluzione cambogiana di Pol Pot, vengono ricostruite le origini e l’evoluzione di una tradizione rivoluzionaria che, con la parabola brigatista, giunge fino ai giorni nostri.

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