Descrizione
“Com’è possibile che la più audace, la più profonda delle rivoluzioni sia degenerata nella più completa schiavitù?
Perché la rivoluzione russa nella sua prima tappa rappresenta il più moderno dei progressi sociali e nella tappa successiva è sfociata nella menzogna sociale, nello sfruttamento e nell’oppressione perfezionata?
Che cosa può spiegare una contraddizione così enorme?”.
Sono queste alcune delle domande a cui Ciliga cerca di fornire una completa e approfondita spiegazione, insieme a un ridottissimo numero di altri lavori, sulla realtà della Russia comunista.
Dopo avervi soggiornato circa dieci anni esplorandone a fondo le molteplici varietà dei suoi paesaggi, i “nuovi” rapporti economici e sociali scaturiti dalla Rivoluzione d’Ottobre, le alte sfere della burocrazia, il ruolo centrale della polizia politica, le prigioni e l’esilio siberiano, l’autore è giunto all’amara constatazione che “è più facile uscire dall’inferno di Dante che dalla Russia sovietica”.
E tuttavia egli è riuscito a sopravvivere ai suoi aguzzini e a consegnarci il distillato della sua straordinaria esperienza.
Questo volume propone la prima edizione critica e integrale in lingua italiana dell’opus magnum di Ciliga.
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