Descrizione
La Costituzione degli Stati Uniti d’America, redatta a Filadelfia nell’estate del 1787, viene comunemente considerata il prodotto più alto della scienza giuridica occidentale. Longeva, efficiente, relativamente democratica, le sue virtù sono per lo più magnificate da politici, studiosi e opinione pubblica ben informata.
Ciò che molti ammiratori, tuttavia, ignorano è che quella stessa Costituzione venne ratificata solo dopo una lotta senza esclusione di colpi tra coloro che avevano contribuito a scriverla e coloro che, ispirandosi ai principi della Rivoluzione del 1776, la consideravano incapace di difendere le libertà conquistate a caro prezzo dagli americani.
Questa antologia presenta per la prima volta al pubblico italiano una selezione dei principali scritti degli avversari della Costituzione. I quali, a dispetto dell’etichetta di “Antifederalisti” che venne loro affibbiata dai rivali, si battevano contro l’accentramento politico, burocratico ed economico che il documento, a loro avviso “federale” solo di facciata, avrebbe comportato.
Una folta schiera di grandi pensatori dimenticati – da Richard Henry Lee a Patrick Henry e George Mason – trattano con grande lungimiranza temi sempre presenti, ieri come oggi, nel dibattito pubblico: la natura della democrazia, l’ingerenza indebita dei pubblici poteri nel processo economico, il pericolo rappresentato dalla centralizzazione.
La fiducia nell’esperimento americano di autogoverno si sostanziava per gli Antifederalisti nel prospettare ai loro compatrioti un sistema politico non centralizzato, con un massimo di cooperazione volontaria tra gli individui e un minimo di coercizione.
Luigi Marco Bassani (Chicago, 1963) insegna Storia delle dottrine politiche all’Università di Milano. I suoi principali interessi di ricerca riguardano il pensiero politico americano, la teoria liberale classica e il libertarismo contemporaneo.
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