Carlo Lottieri, L’era del totalitarismo soft

 12,00

Due anni di corsivi elvetici

Prefazione di Tito Tettamanti, postfazione di Luigi Marco Bassani

Tramedoro Edizioni

p. 130, febbraio 2025 

Descrizione

Questi scritti già apparsi sul giornale elvetico Il Mattino della Domenica trattano questioni diverse: dal conformismo culturale all’ambientalismo, dalla neutralità internazionale al ruolo dell’imprenditore. Il titolo scelto evoca però quanto di più tremendo nel secolo scorso abbiamo sperimentato: il totalitarismo. Certo non viviamo entro regimi che annullino ogni libertà; e infatti quello contemporaneo è un totalitarismo soft perché ci troviamo in ordini politici pluralisti, l’economia non è del tutto statizzata, la scienza (almeno in teoria) resta indipendente. Eppure la formula non è fuori luogo. Se il totalitarismo novecentesco era privo d’infingimenti, quello “affievolito” del nostro tempo trae forza proprio dalla sua capacità di occultarsi. In effetti, chi domina con costrizioni e sanzioni si preclude la possibilità di ottenere quello che più di tutto ogni sistema di governo persegue: l’approvazione entusiastica dei cittadini-sudditi. Un dominio che esiga la mera obbedienza è di limitato respiro se paragonato a uno che, invece, ottiene un’adesione proattiva. Nel fatto che oggi il potere sia soft troviamo allora la sua potenza. Al tempo stesso si deve imparare a sfruttare la fragilità di questo potere che si vuole buono, volontariamente scelto e al nostro servizio. Di conseguenza i testi qui riuniti suggeriscono al lettore d’imparare a muoversi negli interstizi lasciati liberi, anche costruendo una nuova socialità che porti i dissenzienti a sostenersi vicendevolmente.

 

Video di presentazione: 

 

Guarda l’intervista di Leonardo Facco a Carlo Lottieri: https://www.youtube.com/watch?v=IEmMqrU3kVU 

 

Leggi la recensione di Sandro Scoppa su L’Opinione: https://opinione.it/politica/2025/03/04/sandro-scoppa-inganno-totalitarismo-soft-carlo-lottieri/

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