Descrizione
Questi scritti già apparsi sul giornale elvetico Il Mattino della Domenica trattano questioni diverse: dal conformismo culturale all’ambientalismo, dalla neutralità internazionale al ruolo dell’imprenditore. Il titolo scelto evoca però quanto di più tremendo nel secolo scorso abbiamo sperimentato: il totalitarismo. Certo non viviamo entro regimi che annullino ogni libertà; e infatti quello contemporaneo è un totalitarismo soft perché ci troviamo in ordini politici pluralisti, l’economia non è del tutto statizzata, la scienza (almeno in teoria) resta indipendente. Eppure la formula non è fuori luogo. Se il totalitarismo novecentesco era privo d’infingimenti, quello “affievolito” del nostro tempo trae forza proprio dalla sua capacità di occultarsi. In effetti, chi domina con costrizioni e sanzioni si preclude la possibilità di ottenere quello che più di tutto ogni sistema di governo persegue: l’approvazione entusiastica dei cittadini-sudditi. Un dominio che esiga la mera obbedienza è di limitato respiro se paragonato a uno che, invece, ottiene un’adesione proattiva. Nel fatto che oggi il potere sia soft troviamo allora la sua potenza. Al tempo stesso si deve imparare a sfruttare la fragilità di questo potere che si vuole buono, volontariamente scelto e al nostro servizio. Di conseguenza i testi qui riuniti suggeriscono al lettore d’imparare a muoversi negli interstizi lasciati liberi, anche costruendo una nuova socialità che porti i dissenzienti a sostenersi vicendevolmente.
Video di presentazione:
Guarda l’intervista di Leonardo Facco a Carlo Lottieri: https://www.youtube.com/watch?v=IEmMqrU3kVU
Leggi la recensione di Sandro Scoppa su L’Opinione: https://opinione.it/politica/2025/03/04/sandro-scoppa-inganno-totalitarismo-soft-carlo-lottieri/
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