Carlo Lottieri – Per una nuova costituente

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Liberare i territori, rivitalizzare le comunità
Editore: Liberilibri
Collana: Oche del Campidoglio
Anno edizione: 2020
Pagine: 108 p.

Descrizione

In seguito alla crisi generata dalla pandemia, l’Italia non potrà più essere la stessa. Il vecchio mondo è finito, ma era mori­bondo già prima dell’arrivo del virus, che ha colpito una so­cietà già estremamente fragile, disgregata, gravata da un carico fiscale insostenibile e appesantita da un’esposizione debitoria che ha ipotecato in buona parte l’avvenire delle prossime generazioni.

L’interruzione generalizzata per mesi di ogni attività pro­duttiva, accompagnata dalla sospensione di alcune delle nostre libertà basilari, ha fatto sì che l’economia italiana ini­ziasse a conoscere una fase terribile, che è stata però solo l’ultima tappa di un’involuzione conosciuta dal diritto inteso come insieme di regole poste a tutela dei singoli e della società. Il potere ha occupato ogni spazio, e il risultato finale è il fallimento economico della Repubblica italiana.

«Non è colpa della finanza, dei massoni, del Bilderberg o della cattivissima Merkel» sostiene Luigi Marco Bassani nell’Introduzione «ma solo dello Stato, delle prebende pubbliche e del parassitismo politico. E, naturalmente, del centralismo, ossia dell’accentramen­to di tutte le funzioni in una Roma levantina che sempre meno assomiglia a una capitale europea.»

Per pensare al futuro, adesso più che mai, si rende necessario avviare una nuova fase costituente. Rispetto però agli anni che seguirono la fine della Seconda guerra mondiale, stavolta va presa una direzione diversa: non ci si può più permettere di ripetere gli errori del passato, non ci si può limitare a interpellare la cittadinanza per la scelta degli “ottimati” (i deputati dell’Assemblea chiamata a redigere una Costituzione), ma essa deve essere attivamente presente in ogni fase del pro­cesso. Se la Costituzione attuale non è mai stata votata dai cittadini, quanto uscirà dalla nuova Assemblea dovrà invece essere approvato o rigettato dal popolo.

Ora, scrive Lottieri, il dibattito sulle nuove regole deve avere come prota­goniste le comunità, mettendo al centro i territori. Spetta alle delegazioni regionali elaborare e discutere una Carta che dovrà diventare la Costituzione dei soli territori che l’avranno approvata, senza sacrificare i diritti e gli interessi degli altri. Ogni area del nostro Paese ha una propria straordinaria specificità, e a ognuna devono essere riconosciute quelle libertà locali che l’Italia unita ha sempre calpestato.

Il crollo della qualità della vita sarà doloroso e va contrastato quanto più possibile, ma deve diventare l’occasione della rinascita. Perciò è necessario che prenda corpo una proposta radicale, che accantoni la prima Costituzione della Repubblica italiana unitaria e oppressiva, e costruisca istituzioni basate più sulle logiche del consenso che su una legalità di matrice sovrana e autoritaria.

Carlo Lottieri (1960) insegna Filosofia del Diritto all’Università degli studi di Verona ed è direttore del dipartimento Teoria politica dell’Istituto Bruno Leoni. Per Liberilibri ha pubblicato Il pensiero libertario contemporaneo (2001); ha curato Contro lo statalismo di Frédéric Bastiat, Gustave de Molinari (1994, 2004), e Cato’s Letters. Antologia di John Trenchard e Thomas Gordon (1997).

Luigi Marco Bassani (1963) insegna Storia delle dottrine politiche all’Università degli studi di Milano. Per Liberilibri ha curato Il nostro Nemico, lo Stato di Albert J. Nock (1995, 2005), L’etica della libertà di Murray N. Rothbard (1996, 2017), e Disquisizione sul governo di John J. Calhoun (2011).

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