Descrizione
La decisione del Regno Unito di abbandonare l’Unione europea obbliga a ripensare le istituzioni del Vecchio Continente.
Di fronte al fallimento di un progetto, quello europeista, che ci costringe a ricercare il senso della nostra identità, può essere opportuno focalizzare l’attenzione sulla piccola Svizzera: una società posta al centro dell’Europa, ma al tempo stesso da sempre refrattaria a ogni ipotesi di dissolversi nell’Unione.
Questo volume propone una riflessione sulla distanza che separa la Svizzera dei cantoni dall’Unione europea degli Stati, sposando l’idea che molto di ciò che vi è di buono in Europa giunga a noi dal persistere di logiche remote e proprie di ordinamenti basati sull’autogoverno locale.
Evidenziare le ragioni della civiltà elvetica, come qui viene fatto in modo esplicito, implica pure che si accolga la tesi secondo cui per secoli l’Europa ha saputo fiorire perché ha evitato l’accentramento del potere e anzi ha scongiurato ogni tentativo di unificarla politicamente.
Grazie a federalismo, democrazia diretta e neutralità, la Svizzera attuale è assai più fedele al meglio della tradizione europea di quanto non lo siano i fautori del progetto volto all’integrazione politica, dal momento che tale processo di unificazione sembra la più evidente negazione dell’eredità culturale e politica dell’Europa stessa.
Alessio Piana –
“Un’idea elvetica di libertà” è un libro eccellente. Carlo Lottieri conosce profondamente la realtà svizzera, la sua evoluzione storico-filosofica, le tradizioni culturali che stanno all’origine del suo ordinamento istituzionale federale pluralistico che consente al popolo di esprimersi su tutto grazie alla democrazia diretta e ai governanti di realizzare buone politiche vicine ai desideri dei cittadini.
La piccola Svizzera è una società prospera e avanzata, da sempre refrattaria a ogni ipotesi di dissolversi nell’Unione europea. Perché la società svizzera dei cantoni è così diversa dagli altri Stati nazionali? Perché ha conservato ordinamenti di origine medievale basati sull’autogoverno locale. Per secoli anche il resto dell’Europa ha potuto fiorire proprio perché ha evitato l’accentramento del potere, scongiurando ogni tentativo di unificazione politica. Oggi solo la Svizzera conserva ancora elementi di quell’antica tradizione europea: federalismo, democrazia diretta e neutralità. Un federalismo liberale a tutela di comunità locali e singoli individui, e i loro diritti di proprietà. La chiave del progresso e del benessere è il pluralismo istituzionale, la dispersione del potere, la concorrenza dei centri decisionali e l’autogoverno locale.
Per questi motivi il federalismo svizzero può rappresentare un modello per il resto d’Europa. Oggi purtroppo si sta proseguendo con la costruzione del superstato europeo a partire dai paradigmi ideologici dei moderni stati-nazione: un progetto devastante per la democrazia e le libertà. La soluzione invece è un’altra: elvetizzare l’Europa.