DI NUOSCIO (CUR.) – Grandi Liberali

 10,00

Una sintetica presentazione di tutti i maggiori pensatori liberali della storia, tra cui Bastiat, Spencer, Acton, Einaudi, Mises, Roepke, Hayek, Friedman, Buchanan, Novak, Nozick, Rothbard.

Edizioni: Rubbettino   Anno: 2002   pag. 194

COD: 018-287 Categoria:

Descrizione

a cura di Enzo Di Nuoscio e Roberta Modugno Crocetta
introduzione di Maurizio Belpietro
In un periodo in cui quasi tutti si dicono liberali, il richiamo ai classici del pensiero liberale vuole essere un richiamo ai “contenuti” di questa grande tradizione di pensiero, e quindi un invito ad andare oltre a riferimenti, spesso generici, al liberalismo. Tutto ciò nella convinzione che adeguate soluzioni a molti dei più pesanti problemi contemporanei possano trovare una preziosa fonte di ispirazione in autori, il cui pensiero ha rappresentato e rappresenta la più preziosa risorsa intellettuale per difendere la libertà individuale e la democrazia dei vecchi e nuovi nemici. Attraverso una serie di brevi e incisivi ritratti intellettuali degli autori classici del liberalismo dell’Ottocento e del Novecento (A. Rosmini, F. Bastiat, A. de Tocqueville, J.S. Mill, H. Spencer, Lord Acton, L. Sturzo, G. Salvemini, L. Einaudi, K. Adenauer, L. von Mises, W. Röpke, F. von Hayek, K. Popper, I. Berlin, M. Friedman, J. Buchanan, M.N. Rothbard, M. Novak, J. Garello, R. Sirico, R. Nozick), questo volume vuole offrire al lettore una guida agile ed efficace per impadronirsi delle teorie-chiave del pensiero liberale.

1 recensione per DI NUOSCIO (CUR.) – Grandi Liberali

  1. Libreria del Ponte

    Recensione di Fabrizio Gualco

    Nelle pagine di questo testo scritto a più mani troviamo riuniti padri fondatori e recenti interpreti contemporanei della tradizione liberale. Se Principi liberali di Dario Antiseri, infatti, rappresenta un libro che parla di idee, Grandi liberali è un libro che parla di persone.

    Il volume è curato da Enzo di Nuoscio (professore associato di Metodologia delle Scienze Sociali presso l’Università degli Studi del Molise) e Roberta Modugno Crocetta (dottore di ricerca in Storia delle dottrine politiche e membro del Centro di Metodologia delle Scienze Sociali della LUISS Guido Carli). Dario Antiseri, Massimo Baldini, Raffaele De Mucci, Giuseppina Gianfreda – e gli stessi curatori – sono gli autori dei profili, brevi, chiari ed incisivi, dedicati ai più autorevoli protagonisti di una tradizione foriera di indicazioni teoriche ed applicazioni pratiche.

    I grandi liberali sono persone che attraverso il loro pensiero hanno contribuito, in tempi e con modi diversi, all’approfondimento di una cultura politica ed economica lontana dalle rigidità intellettuali della mentalità ideologica. La conoscenza del loro pensiero risulta fondamentale per tutti coloro che desiderano cogliere l’occasione per attuare incursioni in ambiti culturali e politici esplorati solo in parte, in territori le cui coordinate trovano origine e costante sviluppo grazie al costante riferimento cardinale rappresentato dalla libertà personale ed economica.

    L’obiettivo minimo degli autori era quello di fornire una piccola mappa del pensiero liberale: e senza alcun dubbio l’obiettivo è stato raggiunto. Accanto a Frédéric Bastiat, pensatore francese che nell’800, per il quale il vero soggetto morale non è lo Stato che legifera ma l’uomo che agisce per il bene proprio e quello comune, troviamo Robert Nozick, teorico dello “Stato minimo”.

    Vicino ad Antonio Rosmini, teologo critico del perfettismo e difensore della proprietà privata, ci sono esponenti del cosiddetto personalismo economico Michael Novak, Jacques Garello e Robert Sirico, il cui pensiero, a strettissimo contatto con il mondo contemporaneo e le problematiche attuali, si sviluppa come discorso dove fede e mercato non si escludono ma al contrario si richiamano.

    Con Alexis de Toqueville, famoso autore del classico La democrazia in America, troviamo Wilhem Röpke, l’economista che ha interpretato il liberalismo come figlio legittimo del cristianesimo e Konrad Adenauer, primo cancelliere della Repubblica Federale Tedesca nonché artefice e protagonista della ricostruzione della Germania nel periodo post-bellico.

    E se accanto ad Herbert Spencer, John Stuart Mill e Lord Acton compare Isaiah Berlin, le cui proposte partecipano alla consapevolezza del limite contro la tendenziale illimitatezza utopica, unitamente ad esponenti di spicco della cosiddetta scuola austriaca di economia come Ludwig von Mises e Friedrich von Hayek e il teorico del fallibilismo epistemologico Karl R. Popper, troviamo nomi di italiani illustri – Luigi Sturzo, Gaetano Salvemini e Luigi Einaudi – ed altrettanto illustri statunitensi: James Buchanan, Milton Friedman, Murray Newton Rothbard

    Concludiamo prendendo a prestito alcune parole che Maurizio Belpietro adotta nell’introduzione: di fronte alla ricchezza ed alla varietà della proposta liberale, questo «album di famiglia è ampio e mai del tutto ortodosso, il liberalismo come la libertà si coniuga al plurale. Ed è questa la sua forza filosofica e, forse, la sua debolezza in un’arena politica che va alla ricerca sempre di verità assolute. Il liberalismo è anche un continua ricerca di una filosofia senza fine, ma con radici chiare, profonde, inalienabili» (p. 7).

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