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ETIENNE DE LA BOETIE – Discorso sulla Servitù volontaria

 8,00

Introduzione di Murray N. Rothbard

Come può accadere che da sempre singoli uomini o sparute minoranze riescono a dominare e asservire grandi moltitudini?

Edizioni: Liberilibri   Anno: 2021   pag. 54

Esaurito

COD: 018-264 Categoria:

Descrizione

Il Discours de la Servitude volontaire, ou le Contr’Un, scritto presumibilmente intorno al 1550, appartiene a quella eletta schiera di libri che a dispetto della loro brevità hanno lasciato un solco indelebile e fecondo sul terreno del pensiero politico d’Occidente.

Questo scritto – opera di un ventenne – che destò l’appassionata ammirazione di Montaigne e fu il tramite intellettuale della amicizia «completa e perfetta» tra i due pensatori costituisce una tra le più penetranti analisi del mistero dell’obbedienza civile: «Come può accadere che in ogni regime, in ogni luogo e tempo della storia, singoli uomini o sparute minoranze riescono a dominare e asservire intere masse?»

Sebbene ancora poco noto al grande pubblico, il Discours è stato, attraverso quattro secoli, fonte d’ispirazione per molti coraggiosi paladini della libertà, da Marat a Lamennais, a Landauer, fino al massimo filosofo libertario del XX secolo, Murray N. Rothbard, il cui saggio introduttivo su La Boétie correda questa edizione.

Murray Newton Rothbard (New York 1926-1995)

Fu uno dei massimi economisti americani di Scuola Austriaca. Tra i suoi lavori: Man, Economy and State (1962); Power and Market: Government and the Economy (1970); For a New Liberty: The Libertarian Manifesto (1973); The Ethics of Liberty (1982); Economic Thought before Adam Smith (1994); Classical Economics (1995). Di Rothbard, Liberilibri ha pubblicato: Per una nuova libertà. Il manifesto libertario (1996); L’etica della libertà (1996).

Étienne de La Boétie (1530-1563)

Maturata una solida formazione umanistica sotto la guida di suo zio Nicolò Gaddi, vescovo di Sarlat, dopo aver compiuto gli studi di diritto all’Università Di Orléans, dove insegnava Anne du Borg, impiccato e brulé nel 1559 per aver osato criticare le persecuzioni contro gli ugonotti, diviene consigliere al Parlamento di Bordeaux. Svolge, ispirandosi a principî di tolleranza, delicati incarichi diplomatici per conto del Consiglio del re e del Cancelliere Michel de L’Hospital, nel pieno dei conflitti religiosi fra ugonotti e cattolici intransigenti. Traduttore di Senofonte e di Plutarco, scrisse anche varie composizioni poetiche, ma la sua fama è legata esclusivamente al Discorso sulla servitù volontaria.

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