FEDERICO CARTELLI – Costituzione, Stato E Crisi

 20,00

Eresie di libertà  per un paese di sudditi

StreetLib – 2017, Pagine 138

Perchè la Costituzione italiana non affatto la più bella del mondo (prefazione di Carlo Lottieri, postfazione di Guglielmo Piombini).

 

COD: 018-1511 Categoria:

Descrizione

Questo libro pone sotto processo uno dei miti della nostra società: quella Costituzione «nata dalla Resistenza» che, benché sia stata concepita ormai molti decenni fa ed entro un contesto culturale dominato da ideologie illiberali, continua ad apparire, agli occhi di molti, qualcosa di sacro e intoccabile.

Per uscire da una crisi economica, non bastano i numeri: bisogna anzitutto uscire da una crisi culturale. Quello che ha rischiato d’andare in default – e forse lo rischia tuttora – è un Paese saldamente ancorato allo statalismo che ha paura del mercato, della concorrenza, della competizione; che teme le normali dinamiche di una società libera e di un’economia libera.

Il privato è divenuto un nemico da combattere; la logica del profitto, un’aberrazione da scacciare con un esorcismo purificatore. Le imprese che scappano all’estero per fuggire dalla persecuzione fiscale sono marchiate con la lettera scarlatta dell’infamia.

Si preferisce restare nel Medioevo economico, con la Costituzione come supremo sigillo di questa paralisi.

È prioritario affrancarsi dall’idea che lo Stato sia la soluzione: lo Stato è il problema.

 

INDICE DEL LIBRO

 

Prefazione di Carlo Lottieri

Nota dell’autore

1. La Bibbia laica 2. L’indottrinamento di Stato 3. La libertà derisa e dimenticata 4. Lo Stato imprenditore 5. Il lavoro non è un diritto 6. La ricchezza non è una copa 7. L’illusione della sovranità 8. Dal finto federalismo al neocentralismo 9. Quale futuro?

Postfazione di Guglielmo Piombini

Recensioni

Ancora non ci sono recensioni.

Recensisci per primo “FEDERICO CARTELLI – Costituzione, Stato E Crisi”