MANCUR OLSON – LA LOGICA DELL’AZIONE COLLETTIVA

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I beni pubblici e la teoria dei gruppi
Led – 2013, Pagine 203

Perchè i gruppi di pressione agiscono a danno dell’interesse generale

 

Descrizione

Si tratta di un’opera di grande attualità. Considerato ormai un “classico” delle scienze sociali, economiche e politiche. L’argomento di Olson può a ragione considerarsi un teorema fondamentale di queste scienze, poiché al di là della condivisione o meno dell’approccio su cui esso si basa, invita lo studioso di fenomeni collettivi a fare i conti con ciò che non di scontato si ritrova nell’azione collettiva. Olson propone questioni fondamentali relative all’azione collettiva e al funzionamento della società, intesa come schema di cooperazione e conflitto tra individui, singolarmente intesi e in gruppo, che hanno interessi simili e differenti. Di qui la domanda fondamentale: com’è possibile l’azione collettiva a partire da obiettivi comunemente condivisibili e quali sono gli incentivi necessari a favorire l’adesione di un individuo razionale ad una forma di azione organizzata?

Per Olson, il comportamento individuale è guidato dall’interesse personale, secondo i canoni della razionalità strumentale: il comportamento del gruppo, ovvero l’azione collettiva, dipende dal comportamento degli individui, che a sua volta dipende dai vantaggi relativi che si possono trarre dal mobilitarsi al confronto con comportamenti alternativi. Al centro della logica dell’azione collettiva vi è il cosiddetto problema del free rider, o battitore libero, ovvero di quel soggetto intenzionalmente razionale e auto interessato che, astenendosi dalla cooperazione, incassa i benefici da quest’ultima prodotti, ma non ne sostiene i costi.

Lo schema analitico di Olson concerne fondamentalmente la produzione di tutti i beni pubblici, da una qualsiasi forma di azione collettiva alla concretizzazione dell’ordine sociale. Uno schema che investe principalmente l’agire sulla base del principio della razionalità strumentale, a che è risultato decisivo per comprendere i meccanismi fondamentali dell’azione collettiva anche per i sostenitori di approcci fondati sulla logica identitaria. In questo senso, con il problema del free-rider evidenziato da Olson tutti si sono dovuti confrontare. E proprio per questo l’analisi olsoniana risulta fondamentale per qualsiasi studio concernente l’ordine sociale, l’azione collettiva, la produzione di beni pubblici, l’insorgenza della cooperazione.

Rileggere Olson, a distanza di trent’anni dalla sua traduzione italiana e di ben quarant’otto anni dalla sua edizione originaria, significa recuperare il valore di un grande classico. Nella convinzione che soprattutto oggi, in una fase in cui le scienze sociali sono chiamate a ridefinire concetti e metodi di riferimento, la lettura de La Logica dell’azione collettiva può essere utile alla comprensione dei meccanismi fondamentali, ai quali occorre tornare per capire i processi di una società straordinariamente complicata come quella globale.

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