Descrizione
La spesa pubblica cresce quasi in ogni dove, mentre numerosi stati europei sono vicini al collasso economico, costretti nel megastato Europa il cui fallimentare progetto di creare una moneta e successivamente di tentare di creare un’unità politica sta portando all’abisso. Grecia, Portogallo Irlando vi dicono nulla? Il debito pubblico in paesi come gli USA è immenso, se solo una parte minima dei risparmiatori che hanno investito in titoli di Stato chiedesse indietro il proprio denaro, il collasso sarebbe immane. In tutto il mondo dunque lo Stato, se da un lato continua a proliferare, per mantenersi in vita, come un vero e proprio tumore, dall’altro mostra palesemente la profonda crisi in cui versa.
Allo stesso tempo, crescono ovunque i movimenti libertari, e sono sempre più accetti e discussi. Giuristi libertari, come Randy Barnett negli USA, predicano la riduzione del potere del governo centrale. In Europa, il pensiero libertario prospera, ma purtroppo raramente si traduce in politiche, perché queste sono fatte da entità in contraddizione strutturale con il pensiero libertario, di cui sono l’avversario maggiore se non unico: gli Stati.
L’autore
Paolo L. Bernardini (Genova, 1963) è Ordinario di Storia moderna presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università dell’Insubria a Como e Fellow del Mises Institute (Auburn, Alabama). Nel semestre primaverile del 2010-2011 è stato Inaugural Fellow dell’Institute of Advanced Study della University of Notre Dame (USA). Tra i suoi ultimi lavori The Jews: Instructions for Use. Four Eighteenth-century Projects for the Emancipation of the Jews (2011), scritto in collaborazione con Diego Lucci, dove si tratta dei progetti di nazionalizzazione/sfruttamento degli ebrei nel Settecento europeo, il prodromo lontano per il loro sterminio; tra i suoi scritti più recenti, Fragments from a Land of Freedom (2010), e America. Un liberale guarda alla terra della libertà (2008).
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