Descrizione
La ‘Grande carestia’ (Holomodor) che, tra il 1932 e il 1933, uccise in Ucraina 6 o 7 milioni di persone, non fu fatalita’, ma un’operazione di sterminio deliberato, voluta da Stalin per piegare i contadini alla collettivizzazione.
La terribile verita’ e’ stata documentata per la prima volta da Robert Conquest, con questo libro, uscito in America nel 1986.
L’opera – ora tradotta in Italia – getta luce sulla l’atroce moria per fame, che fu il risultato di un duplice attacco del partito comunista sovietico guidato da Stalin contro la classe contadina dell’intero paese, prima (1929-32) attraverso la ”dekulakizzazione” e la ”collettivizzazione”, poi con una sorta di ”carestia terroristica” di stato.
Con il termine ”dekulakizzazione” si intese il piano di strappare la terra ai piccoli e piccolissimi proprietari (kulaki), deportando centinaia di migliaia di famiglie nelle regioni artiche, e riducendo gli altri alla semischiavitu’ delle imprese collettivizzate.
Successivamente (1932-33), particolarmente in Ucraina, si imposero quote di ammasso di grano di gran lunga superiori alle possibilita’ reali, la requisizione dei generi alimentari, e l’impedimento a qualsiasi aiuto esterno alla popolazione , perfino da altre regioni dell’URSS.
Il risultato fu che la fame si porto’ via un numero di morti, che Conquest stima superiore alle vittime di tutti i paesi coinvolti nella prima guerra mondiale, e che altri storici minimizzano un po’ (Stephen G. Wheatcroft negli ’80 parlava di 4-5 milioni di morti).
Guglielmo Piombini –
La 'Grande carestia' (Holomodor) che, tra il 1932 e il 1933, uccise in Ucraina 6 o 7 milioni di persone, non fu fatalita', ma un'operazione di sterminio deliberato, voluta da Stalin per piegare i contadini alla collettivizzazione.
La terribile verita' e' stata documentata per la prima volta da Robert Conquest, con questo libro, uscito in America nel 1986.
L'opera – ora tradotta in Italia – getta luce sulla l'atroce moria per fame, che fu il risultato di un duplice attacco del partito comunista sovietico guidato da Stalin contro la classe contadina dell'intero paese, prima (1929-32) attraverso la ''dekulakizzazione'' e la ''collettivizzazione'', poi con una sorta di ''carestia terroristica'' di stato.
Con il termine ''dekulakizzazione'' si intese il piano di strappare la terra ai piccoli e piccolissimi proprietari (kulaki), deportando centinaia di migliaia di famiglie nelle regioni artiche, e riducendo gli altri alla semischiavitu' delle imprese collettivizzate.
Successivamente (1932-33), particolarmente in Ucraina, si imposero quote di ammasso di grano di gran lunga superiori alle possibilita' reali, la requisizione dei generi alimentari, e l'impedimento a qualsiasi aiuto esterno alla popolazione , perfino da altre regioni dell'URSS.
Il risultato fu che la fame si porto' via un numero di morti, che Conquest stima superiore alle vittime di tutti i paesi coinvolti nella prima guerra mondiale, e che altri storici minimizzano un po' (Stephen G. Wheatcroft negli '80 parlava di 4-5 milioni di morti).