Descrizione
La proprietà svolge il ruolo ineliminabile di baluardo della libertà individuale ed è alla base della cooperazione volontaria, dello sviluppo sociale e del progresso economico. Ha inoltre la funzione di limitare il potere politico e la burocrazia e di porsi come contrappeso alla potenza altrimenti inarrestabile dello Stato. In proposito, il grande economista e scienziato sociale austriaco Ludwig von Mises ha scritto: «Se l’esperienza storica potesse insegnarci qualcosa, sarebbe che la proprietà privata è inestricabilmente connessa alla civiltà».
Da quanto detto deriva che la libertà e il benessere, l’economia di mercato, sono impossibili all’interno di una società che abbia abolito o compresso la proprietà. In tale direzione sembra muoversi la direttiva europea “Case green”, che è adagiata su un diffuso ambientalismo, sostenuto da vari movimenti che stanno influenzando le scelte politiche ed economiche. La stessa esprime pertanto una politica climatica radicalmente interventistica, che reputa il capitalismo incompatibile con la conservazione dell’ambiente, il quale, assicurando più sviluppo e maggiori consumi, metterebbe di conseguenza sotto pressione le variabili ambientali.
Il volume analizza l’iniziativa dell’UE da diverse angolature tematiche e offre così al lettore percorsi argomentativi per coglierne gli obiettivi e la portata e, soprattutto, per riflettere sulle conseguenze pregiudizievoli della sua eventuale applicazione. Che potrebbe compromettere il sistema politico ed economico, arrestare lo sviluppo alla base della civiltà industriale, dilapidando risorse naturali e umane, obbligando ad apprestare soluzioni dispendiose e poco efficaci.
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