Descrizione
Combinando analisi teorica ed empirica, senza tralasciare riferimenti alla natura e all’operato delle istituzioni coinvolte, il libro fornisce un resoconto dettagliato del ruolo della moneta nelle vicende economiche e politiche degli Stati Uniti a partire dalle conseguenze della Guerra Civile. Ampio spazio è inoltre dedicato al periodo della Grande Depressione e alle responsabilità della Federal Reserve.
Alla luce degli oltre novant’anni considerati, gli autori giungono alla conclusione che gli interventi sull’offerta di moneta possono produrre considerevoli effetti e che per la solidità economica di un Paese occorre una politica monetaria ispirata alla prudenza e alla stabilità.
Come scrive John B. Taylor nella prefazione all’edizione italiana, «vi sono numerosi esempi storici in cui cattivi ragionamenti economici hanno prodotto pessime politiche economiche e, quindi, uno scadente rendimento dell’economia. C’è molto da imparare dalle esperienze riportate nel 1963 da Milton Friedman e Anna Schwartz nella loro Storia monetaria degli Stati Uniti».
Milton Friedman (1912-2006), per trent’anni professore di economia all’Università di Chicago, è stato autore di brillanti e apprezzati saggi divulgativi sui principi della società libera e dell’economia di mercato, come Capitalismo e libertà (1962) e Liberi di scegliere (1980), entrambi pubblicati in traduzione italiana da IBL Libri. Grazie a rigorosi e originali lavori scientifici, di cui è testimonianza la Storia monetaria degli Stati Uniti, nel 1976 gli è stato assegnato il Premio Nobel per l’Economia.
Anna Jacobson Schwartz (1915-2012), ottenuto un master in economia a soli diciannove anni alla Columbia University, ha svolto una carriera pluridecennale presso il National Bureau of Economic Research. Per la Storia monetaria degli Stati Uniti e altri suoi studi, è considerata tra i maggiori teorici del “monetarismo”.
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