TOCQUEVILLE, ALEXIS DE – L’Antico Regime E La Rivoluzione

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Una classica interpretazione liberale della rivoluzione francese, incentrata sulla continuità tra il centralismo dell’assolutismo e quello rivoluzionario

Edizioni: Rizzoli   Anno: 2004   pag. 332

COD: 018-431 Categoria:

Descrizione

Le cause sociali e culturali della Rivoluzione francese in un classico della storiografiaL’autore affronta un avvenimento epocale come la Rivoluzione del 1789 non limitandosi, come già Thiers e Michelet, a rievocarla essenzialmente dal punto di vista narrativo, ma analizzandone le cause remote e immediate, prendendo in esame il decorso, individuandone gli sviluppi necessari. Lo stato della giustizia e dell’amministrazione, il potere centrale che danneggia quelli locali, la distruzione della libertà politica e la separazione delle classi, l'”irreligione” come passione generale, scopi e obbiettivi della Rivoluzione.

1 recensione per TOCQUEVILLE, ALEXIS DE – L’Antico Regime E La Rivoluzione

  1. Libreria del Ponte

    Recensione di Carpanetto, D., L’Indice 1990, n. 1

    Oggetto da sempre di feconde rivisitazioni, “L’Ancien Régime et la Revolution* è stato rimesso in auge nell’ultimo decennio dalla storiografia revisionista che ne ha fatto uno dei pilastri sui quali appoggiare la critica al marxismo e alle sue (spesso più presunte che reali) rigidità dogmatiche ed egemonie accademiche. Ma se si prescinde dalle “querelles”, per lo più francesi, leggere o rileggere oggi la grande opera incompiuta di Tocqueville significa pur sempre cedete al fascino di una proposta poliedrica, nobilissima, fertile di spunti di straordinario acume, nella quale “l’histoire raisonnée”, gioia e cruccio degli storici, trova la sua prima magistrale espressione. In questo percorso alla ricerca delle costanti di lunga durata rintracciabili nella storia della Francia, la Rivoluzione perdeva la valenza periodizzante e i suoi clamorosi avvenimenti venivano stemperati nell’analisi della continuità amministrativa dell’Antico Regime: e tale interpretazione non poteva non essere ripresa e sottolineata dagli storici revisionisti di oggi, in particolare da Furet. Ma non per questo bisogna credere che Tocqueville sia stato maestro soltanto di concettualizzatori, più o meno astratti: a tanti storici, delle più diverse correnti, egli insegnò come far rivivere la storia attraverso una forte tensione politica; insegnò a percepire nella Francia prerivoluzionaria i conflitti sociali e la crisi dei valori collettivi, ad avvertire intimamente la sensibilità, gli umori, i pregiudizi dei gruppi sociali, in primo luogo di quella nobiltà a cui lo univano complessi legami ideologici e personali; insegnò a valutare le idee in termini di storia delle mentalità e al tempo stesso a riflettere sui rapporti tra Rivoluzione e ciclo economico, tra rivolte popolari urbane e crisi delle sussistenze.

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