Descrizione
I governi sono costruzioni umane, e quindi imperfetti. Così come il federalismo. Tuttavia Gordon Tullock ritiene esistano buoni motivi per preferire il sistema federale di organizzazione dello stato rispetto a un sistema centralizzato.
La sua preferenza è basata su argomenti teorici e sull’osservazione del modo di essere di federazioni reali. Tesi di fondo è che il miglior governo non è quello che ha in mente di fare il bene, o di far sì che i cittadini siano virtuosi, ma invece quello che attua ciò che i cittadini desiderano. II problema è dunque di far sì che i cittadini possano esprimere le proprie preferenze e che i governi corrispondano il più possibile alle propensioni differenziate dei cittadini. Se i cittadini di una data regione desiderano regole e servizi collettivi diversi tra loro, l’ideale sarebbe che essi possano scegliere, sia spingendo i propri governi a fare quello che essi desiderano, sia avendo vari governi, distinti per diverse parti del territorio, e/o per diverse funzioni, tra i quali poter scegliere.
Non si tratta solo di dividere in parti una nazione, attribuendo a ognuna di queste molti dei poteri propri dello stato centralizzato. Si tratta di realizzare una rete di governi in un sistema in cui la popolazione possa avere ampia informazione e possibilità di controllare l’amministrazione pubblica in misura maggiore di quanto non si verifichi con un sistema meno articolato di governo.
La possibilità di scelta per i cittadini si può esprimere attraverso il “voto nell’urna”, così come spostandosi da un luogo in cui ci sono certe regole, si pagano certe tasse, e si hanno certi servizi, verso luoghi dove si hanno regole diverse, livelli diversi di tasse, servizi diversi. In questo modo i governi sono messi in competizione tra loro, e dalla competizione nasce l’efficienza. Per questo l’ideale di Gordon Tullock è un bouquet di governi, in contrapposizione alla centralizzazione.
Nella sua introduzione Andrea Villani compie una lettura dell’evoluzione del modo di essere e di operare negli enti sub-centrali di governo in Italia, dal 1945 a oggi, quando è venuto sulla scena il tema del federalismo, e mette in evidenza i problemi del passaggio dalla situazione attuale a una di più forte autonomia delle regioni e degli enti locali.
Indice
Dal regionalismo al federalismo nel dibattito italiano, di Andrea Villani
Il federalismo in una prospettiva di Public Choice, di Filip Palda
1. Introduzione
Punti di vista sul federalismo
La finalità del governo
2. La Sunshine Mountain Ridge Homeowners’ Association, e altri villaggi
3. Perché dobbiamo fare certe cose attraverso lo stato, e quali governi dovrebbero farle?
• Un mix di governi
• Preferenze individuali e voto di maggioranza
• Piccole circoscrizioni versus economie di scala
• Economie e diseconomie esterne
• Esternalità tra diversi governi e tra diversi livelli di governo
• L’elettore mediano
• Due ulteriori vantaggi derivanti dai piccoli governi
• Voting with your feet
• L’informazione agli elettori
4. Il federalismo “sociologico” come modo per ridurre le tensioni etniche e religiose
• Governi paralleli
• Esempi attuali ed esempi storici
• Seguire gli antichi turchi?
• La struttura materiale del governo parallelo
• Istruzione e governo parallelo
• Matrimonio e governo parallelo
• II movimento tra governi
• Problemi dei governi paralleli
5. La democrazia com’è realmente
Il sistema meno imperfetto
• Ruolo e comportamento di politici ed amministratori eletti
• Conseguenze della massimizzazione del voto
• Scambio di voti e ignoranza dell’elettore
• Un governo piccolo limita il voto di scambio
6. Un bouquet di governi
• Qual è il servizio governativo “necessario”?
• Qual è la forma “ottima” di governo?
• Il governo di grande dimensione deve appaltare
• Sicurezza del posto ed efficienza governativa
• Le branche dei funzionari e dei politici
• Il veto
• Relazioni tra governi
• La pressione del governo sul governo
7. Alcuni miti sull’efficienza
Appaltare
• Dimensione e monopolio
• Monopolio governativo e informazione
• Monopolio governativo, tassazione e free riders
• La dimensione ottima dell’autorità impositiva
• È l’ampiezza la risposta alla complessità?
8. Negoziazioni intergovernative e altre difficoltà
• Una regola generale per ridurre il livello del conflitto
• La rappresentanza a contenuto generale
• Difficoltà di cooperazione
• Chi comanda?
9. Problemi tecnici
• La divisione della responsabilità per l’aiuto sociale
• Benefici del decentramento nell’aiuto sociale
• Benefici sociali trasferibili
• Il decentramento aiuta l’auto-selezione
• Difficoltà tecniche del decentramento
• Funzioni utili delle organizzazioni centrali
• Una selezione di sistemi fiscali
• Perché centralizziamo?
10. Pace sociale e sviluppo: il ruolo di una costituzione federale
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