VARGAS LLOSA, ALVARO – Il Mito Che Guevara E Il Futuro Della Liberta’

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La demolizione del mito del Che e le ragioni del liberalismo in America latina

Edizioni: Lindau   Anno: 2007   pag. 105

COD: 018-719 Categoria:

Descrizione

 

L’Istituto Bruno Leoni ha promosso presso la casa editrice Lindau la traduzione di un libro un po’ anomalo, rispetto a quelli normalmente pubblicati da IBL. Il mito Che Guevara e il futuro della libertà, di Alvaro Vargas Llosa, responsabile del Center on Global Prosperity dell’Independent Institute, è un testo tanto agile quanto importante: importante non soltanto perché contribuisce a demistificare una figura considerata davvero inappropriatamente eroica da migliaia di giovani, ma anche perché riaccende i riflettori su un continente, l’America Latina, tanto vicino culturalmente a noi italiani quanto spesso dimenticato.

Per Vargas Llosa, Ernesto “Che” Guevara è stato una “macchina assassina”: non un guerrigliero romantico, ma un uomo tremendamente ambizioso, e incapace di considerare i diritti del suo prossimo come limite alle proprie ambizioni. Il racconto delle sue gesta fatto da Vargas Llosa è al tempo inquietante ed imprescindibile, per coglierne il carattere dietro la maschera, ormai diventata una t-shirt ed un “gadget del capitalismo globale”.

La seconda parte del libro di Vargas Llosa è invece dedicata ad una ricognizione della situazione attuale dell’America Latina. Il male del Sud America sembra essere una sovrapposizione impropria fra politica ed affari, che ha risolto riforme e privatizzazioni semplicemente nel passaggio al privato di monopoli e privilegi pubblici. Una storia dalla quale, anche per l’Italia, si può trarre più di un’utile lezione.

Dal risvolto di copertina:

Il Che era un mito. Lo è anche oggi nel XXI secolo, mentre il suo volto replicato all’infinito come un prodotto del mercato globale ci guarda dai poster e dalle magliette. Ma se distogliamo gli occhi dalla sua immagine per volgerli là dove la realtà prende corpo, scopriamo che il sogno della rivoluzione ha lasciato dietro di sé i corpi trucidati di centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. E di questi morti è responsabile anche il Che, come uomo e come mito. Secondo Alvaro Vargas Llosa più di altri caudillos latino-americani, da Castro a Pinochet, da Cardenas a Fujimori, Che Guevara era violento al punto di provare piacere nel distruggere gli avversari ed era incapace di usare il potere tanto agognato per costruire sviluppo e amministrare società ed economie in tempo di pace. Se il primo passo per affrontare la realtà è squarciare il velo del mito, Alvaro Vargas Llosa lo fa utilizzando testimonianze inedite (o inascoltate) che gettano sul Che una luce impietosa e inquietante. Poi, però, si tratta di leggere il passato allo scopo di tracciare un percorso per il futuro. Analizzando la storia dell’America Latina, Vargas Llosa cerca di mettere a fuoco le ragioni profonde di un fenomeno vistoso: la costante instabilità. I paesi di questo continente si trasformano regolarmente in democrazie deboli o fittizie o in regimi autoritari con l’esito drammatico e prevedibile di non potere costruire le indispensabili premesse dello sviluppo socio-economico.

Guarda e ascolta la video-recensione di Leonardo Facco!

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