Descrizione
Nel ventesimo secolo il destino di tante vittime del comunismo ha assunto in molti casi un aspetto paradossale. Mentre quegli oppositori scalavano muri e cercavano in altri innumerevoli modi di accedere alla libertà dell’Occidente, i nostri intellettuali proclamavano con entusiasmo che proprio i regimi comunisti rappresentavano il futuro. Ora sta andando in scena una situazione simile. Mentre le vittime dell’arretratezza e del dispotismo del Terzo Mondo si riversano in Occidente, gli stessi intellettuali – chiusi nella loro torre d’avorio – affermano che da noi la vita è un incubo in termini di ineguaglianza e oppressione.
Kenneth Minogue, filosofo politico britannico di origine australiana, è Professore emerito di Scienza Politica alla London School of Economics. È stato Presidente della Mont Pelerin Society, l’associazione internazionale di studiosi liberali fondata da Friedrich A. von Hayek. In Italia è stato pubblicato un suo importante saggio del 1963, La mente liberal (Liberilibri 2011).
Recensioni e segnalazioni:
Corriere della sera, 3 ottobre 2012: «Lo Stato «buono» divora i figli», di Paolo Valentino;
Il Foglio, 4 ottobre 2012: «Indebitati e servili. Ecco l’Europa del welfare secondo il prof. Minogue», di Paola Peduzzi;
Libero, 4 ottobre 2012: «II governo italiano non è democratico», di Luciano Capone;
Il Giornale, 4 ottobre 2012: «Servi, infantili e immorali. Così ci vuole lo Stato sociale», di Bruno Giurato;
L’Opinione, 9 ottobre 2012: «Minogue e quei docili servi del welfare», di Stefano Magni
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