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SALIN, PASCAL E ALTRI – Mercato O Politica Monetaria?

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Discussione sul free-banking come alternativa alla banca centrale

Edizioni: Luiss   Anno: 2002   pag. 108

Esaurito

COD: 018-125 Categoria:

1 recensione per SALIN, PASCAL E ALTRI – Mercato O Politica Monetaria?

  1. Libreria del Ponte

    Recensione di Carlo Zucchi

    Nel corso degli ultimi dieci anni diversi paesi hanno riformato le loro istituzioni monetarie al fine di rafforzarne la credibilità. La stabilità dei prezzi è, infatti ormai ritenuta una condizione necessaria per una crescita economica sana e la fiducia dei mercati ne rappresenta un fattore chiave. Tale problema è tanto più rilevante in quanto, con l’introduzione dell’Euro, i paesi aderenti all’Unione Europea hanno rinunciato alla loro sovranità monetaria.

    Nel primo dei tre saggi, Pascal Salin sottolinea le contraddizioni e le incompatibilità tra obiettivi e strumenti di politica monetaria. Una volta premesso che è sempre meglio una politica monetaria restrittiva piuttosto che espansiva, secondo Salin é l’idea stessa di politica monetaria che è discutibile. Riguardo agli strumenti di politica monetaria, Salin ritiene incompatibili la politica del tasso di interesse o del tasso di cambio con una politica del controllo quantitativo, in quanto è impossibile determinare indipendentemente la quantità di un bene e il suo prezzo in termini di un altro bene. Di conseguenza, se le autorità monetarie esercitano una politica di limitazione quantitativa della crescita dei bilanci bancari, non possono fissare allo stesso tempo e a priori il tasso di interesse nominale e/o il tasso di cambio, poiché il primo esprime il prezzo del tempo in termini di una moneta e il secondo è il prezzo di una moneta in termini di un’altra. Le autorità monetarie possono fissare una delle due, ma non entrambe indipendentemente l’una dall’altra. Altro dilemma in cui si imbatte Salin è quello tra regole o decisioni discrezionali. Salin opta senz’altro per la prima soluzione, in quanto le decisioni discrezionali, il c.d. “pilotaggio a vista” (fine tuning) si basa sull’idea che i governi conoscano a sufficienza il funzionamento dell’economia per poter regolare in modo continuo gli strumenti di politica economica al fine di raggiungere gli obiettivi stabiliti.

    Il secondo saggio, di Giuseppina Gianfreda, ritorna sul dibattito relativo all’indipendenza della Banca Centrale quale fattore di stabilità monetaria. La tendenza a rendere autonoma la banca centrale viene giustificata con l’esigenza di evitare il condizionamento posto in essere dai governi, tradizionalmente inclini a sfruttare trade-off di breve periodo o finanziare deficit pubblici. L’ipotesi di banca centrale indipendente come soluzione a problemi di bias inflazionistico è stata discussa, ma con esiti incerti, come ci fa rilevare Giuseppina Gianfreda. In alternativa all’indipendenza, si ricorre a meccanismi di accountability, in base al quale vengono stabiliti obiettivi di politica monetaria a livello governativo, lasciando la più totale autonomia operativa alla Banca Centrale salvo giudicarne i risultati a scadenze prestabilite. Sia nel caso dell’indipendenza, sia nel caso dell’accountability, i risultati migliori si ottengono in presenza di una gestione conservatrice della politica monetaria (politiche monetarie restrittive), ma né l’uno né l’altro sistema garantiscono che sarà adottata una tale politica.

    Nel terzo saggio, Nathalie Janson ci tratteggia i possibili sviluppi futuri del free banking, mettendo in evidenza come esso non sia necessariamente alternativo a un sistema di gold standard, in quanto l’oro avrebbe la funzione di moneta superiore in termini della quale si valutano le emissioni effettuate dalle banche commerciali. L’emissione non avverrebbe più ad opera di un istituto centrale e le banche sarebbero libere di emettere in concorrenza qualsiasi debito a vista il cui valore di rimborso è fisso. Per massimizzare il suo profitto, l’impresa bancaria in concorrenza deve emettere debiti a vista che soddisfino la domanda, ma non devono eccedere, poiché in tal caso i biglietti emessi si svaluterebbero e verrebbero cambiati con quantità d’oro superiori. Unico requisito per lo sviluppo concorrenziale del free banking è costituito dal libero accesso al mercato dell’emissione per qualsiasi banca, della piena e libera convertibilità delle monete, sia a livello del pubblico che a livello intercambiario e dalla totale assenza dello Stato dalle attività di emissione.

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