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Javier Milei – W La Libertad, Carajo!

 10,00

Per la prima volta in italiano i saggi economici del fenomenale economista libertario argentino

Prefazione e traduzione di Leonardo Facco

Tramedoro Edizioni, p. 124

DISPONIBILE!

 

 

Esaurito

Descrizione

Questa antologia, la prima in lingua italiana, raccoglie alcuni tra i migliori saggi economici scritti su diverse testate argentine.

Nemico giurato del socialismo, il professore argentino, mette il dito nella piaga di tutti quei luoghi comuni difesi strenuamente dai collettivisti, che da oltre mezzo secolo imperversano nel suo paese natale con l’etichetta di peronisti.

Scrive Milei: Nonostante gli attacchi e la denigrazione che sono state mosse al sistema capitalistico, richiama l’attenzione il fatto che, anche senza aver avuto l’intenzione di farlo, qualsiasi miglioramento dell’economia dipende dall’accumulo di capitale, dal costante aumento della produzione e dal miglioramento dei suoi strumenti, dove il capitalismo ha fatto molto più di qualsiasi altro sistema per promuovere questo benessere.

Javier Milei, classe 1970, è un economista argentino. Con le sue idee coerentemente liberali (si autodefinisce “un minarchico a breve termine, un anarco-capitalista a lungo termine”) è diventato una star della televisione, un epigono dei social ed è assurto alla fama per il suo eloquio spigliato, ma soprattutto per la sua veemenza, la sua eccentricità e il suo populismo. Laureato in Economia, due master, ha scritto una decina di libri ed ha iniziato a dedicarsi allo studio dell’economia nel 1989, allorquando l’iperinflazione stava divorando l’Argentina. Ha centinaia di migliaia di follower sui social, che adora e crescono di un migliaio a settimana.

 

1 recensione per Javier Milei – W La Libertad, Carajo!

  1. Adalberto Ravazzani

    Nel corso dei secoli la libertà si è nutrita delle idee di uomini instancabili, coraggiosi e determinati, portatori della fiaccola stessa del libero pensiero. Chi difende la libertà lo fa per amore della stessa, coadiuvato dai valori liberali. Un libro che è stato forgiato sull’altare della libertà é “Viva la Libertà, Carajo!” , di Javier Milei, pubblicato dalla casa editrice Tramedoro Edizioni, accompagnato da una bella prefazione di Leonardo Facco, fondatore del Movimento Libertario.

    Quest’opera é un amalgama, una raccolta ben condensata di saggi sulla libertà e scritti economici dell’economista argentino argentino Javier Milei. Prima di addentrarci nel contenuto delle noti fragranti di quelle pagine è necessario descrivere il personaggio. Milei semplicemente è una star del pensiero libertario e un economista di fama mondiale, un personaggio di spicco della Scuola Economica Austriaca. In un paese statalista come quello argentino, vittima dell’ideologia faziosa e artata del socialismo di stampo sudamericano, Milei ha riportato in auge nel dibattito pubblico i valori libertari. Attraverso la sua straordinaria preparazione economica, la sua capigliatura eccentrica, il suo modo spigliato di parlare e farsi capire dalle persone nei dibattiti televisivi e sui social (dove vanta su Instagram mezzo milione di followers), Milei è riuscito ad ottenere un consenso estremamente solido e duraturo.

    Il professore argentino è un nemico giurato del socialismo, capace di smontare i luoghi comuni dello strutturalismo marxista e statalista. La sua filosofia economica è chiara e limpida: egli si è definito “un miniarchista a breve termine e un anarco-capitalista a lungo termine”. Insomma, per Milei il venir meno del “Dio Stato” è un processo graduale, che segue determinate tappe: dapprima è necessaria la realizzazione di uno Stato minimo ridotto ai minimi termini (il guardiano notturno della tradizione liberale), per poi giungere alla Rothbardiana società dominata dall’anarco-capitalismo e la cancellazione totale dello Stato. Gli scritti pubblicati in “Viva la Libertà, Carajo!” si inseriscono a pieno titolo nel pantheon dei migliori autori liberali, liberisti e libertari.

    Scorrendo quelle pagine sembra di udire l’eco di uomini straordinari come Rothbard, Mises, Hayek, Hazlitt, Nock e Nozick. La struttura dell’antologia libertaria segue un ordine logico ben preciso. le premesse sono contenute nei capitoli per le libertà individuali con una curvatura che potremmo definire filosoficamente ispirata a John Locke e al “Saggio sulla libertà”, di John Stuart Mill. Dalle libertà individuali si è incastrato come in un puzzle il discorso sui diritti di proprietà. Seguendo le orme del giusnaturalismo, Milei ha ribadito il concetto della proprietà come diritto naturale inviolabile e inalienabile. Nel mezzo vi sono gli scritti di carattere economico e l’apologia dell’economia di mercato e del capitalismo. Nel parlare dell’economia con chiarezza e semplicità, Milei ha utilizzato ogni strumento ereditato dagli Austriaci. L’economia, quindi, viene intesa come scienza sociale inestricabilmente connessa alla natura umana. Il miglior sistema economico possibile è il capitalismo; quest’ultimo è l’unica visione del mondo che garantisce il merito, il risparmio, la mutua interazione tra gli agenti economici, gli investimenti e l’aumento della ricchezza delle nazioni attraverso l’utilizzo del capitale. La struttura disciplinare che percorre la riflessione di Milei è l’economia politica, intesa come scienza che ha come proprio oggetto di studio il capitalismo e le modalità con cui l’essere umano è capace di utilizzare delle risorse date scarse a priori, e non la politica economica, strumento keynesiano in mano ai governi per rompere gli equilibri di mercato.

    Insomma, il carattere e la preparazione dell’economista argentino sono tangibili e ricavabili dalla prosa elegante di questo scritto libertario. Non da ultimo, l’attualità di “Viva la Libertà, Carajo!” la ritroviamo nell’analisi del lockdown argentino, uno dei più lunghi e terribili del mondo. Questa “quarantena cavernicola” ha distrutto completamente i fragili equilibri di un paese già provato socialmente come quello argentino. Un motivo in più per acquistare questo libro curato da Tramedoro con la consapevolezza che oggi più che mai è necessario l’impegno di ognuno di noi per divulgare la cultura libertaria.

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