Descrizione
L’apprezzato storico tedesco Rainer Zitelmann ritorna in libreria con Elogio del capitalismo. Dieci miti da sfatare (IBL Libri, 2023), tradotto da Guglielmo Piombini. Se nei suoi lavori precedenti si era concentrato in positivo sui meriti del libero mercato (La forza del capitalismo, IBL Libri, 2020) e sulla percezione dei ricchi nell’opinione pubblica (Ricchi! Borghesi! Ancora pochi mesi!, IBL Libri, 2021), in questo suo nuovo studio Zitelmann esamina le dieci accuse più frequentemente rivolte al capitalismo e offre delle repliche ragionate e convincenti, fondate sulla lettura rigorosa dei dati e delle esperienze storiche.
È vero che l’economia di mercato è responsabile della fame e della povertà, aumenta le disuguaglianze, è responsabile della distruzione dell’ambiente e del cambiamento climatico, è soggetta a continue crisi economiche e finanziarie, è dominata dai ricchi che dettano le politiche dei governi, genera i monopoli, promuove l’egoismo e l’avidità, spinge la gente a comprare prodotti di cui non ha bisogno, porta alla guerra e favorisce l’affermazione di regimi autoritari?
L’autore smonta una alla volta queste critiche ingiuste, dimostrando che il capitalismo non è affatto la causa di tutti questi problemi, ma ha promosso la crescita economica e diffuso il benessere a tutti gli strati della popolazione. Il problema è che la maggior parte della gente conosce poco la storia e l’estrema povertà in cui vivevano i nostri antenati prima che il capitalismo emergesse, o in cui si trovano ancora oggi i paesi nei quali manca la libertà economica. È molto raro, infatti, che queste nozioni vengano insegnate a scuola o all’università.
La seconda parte del libro riguarda la questione delle alternative al capitalismo. Il socialismo, scrive Zitelmann, sembra sempre buono sulla carta, tranne che sulla carta dei libri di storia, che testimoniano i continui fallimenti, senza eccezione alcuna, di tutti i sistemi anticapitalisti. Ma anche in questi casi i socialisti hanno la risposta pronta: «Quello non era il “vero” socialismo!». Dopo cent’anni di esperimenti socialisti falliti continuano ad affermare, con la stessa sicumera, che la prossima volta andrà diversamente perché hanno trovato finalmente la ricetta giusta per far funzionare il socialismo.
Nella parte conclusiva del libro l’autore presenta i risultati di un sondaggio condotto in ventuno Paesi, tra cui l’Italia, nel quale emerge una forte divergenza tra i fatti storici ed economici e le percezioni soggettive delle persone. A dispetto della loro totale infondatezza, i pregiudizi anticapitalistici esaminati in questo libro sono duri a morire.
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