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ZANOTTO, PAOLO – La Metamorfosi Del Pensiero Occidentale

 9,90

Scritti di Storia delle idee (EDIZIONE 2010)

Un’originale ricostruzione della storia del pensiero occidentale

Edizioni: Editoriale Logos   Anno: 2010   pag. 213

Esaurito

COD: 018-1008 Categoria:

Descrizione

INDICE DEL LIBRO

Introduzione
UN RIBALTAMENTO DI PROSPETTIVE
I presupposti filosofico-culturali della metamorfosi occidentale

Capitolo I
UTILE O GIUSTO: IL BIVIO DELL’ETICA ECONOMICA
L’economico e il religioso come cardini della vicenda umana

Capitolo II
NICCOLÒ MACHIAVELLI: PREDICATORE DEL MALE
La lettura scolastica del ‘vecchio Nick’

Capitolo III
BERNARD DE MANDEVILLE: ONESTO O FURFANTE?
Vizî privati e pubbliche virtù di un fuco immorale

Capitolo IV
BENJAMIN FRANKLIN: L’APOSTOLO DEI TEMPI MODERNI
Etica capitalistica e spirito del libertinismo

Capitolo V
LA DEVIAZIONE DI ADAM SMITH
Una rilettura della genesi dell’economia politica classica

Epilogo
DALLA STORIA ALL’ATTUALITÀ
Alcune conclusioni in chiave austro-libertaria

 

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Recensione di Cristiano Viglietti*

Ne La metamorfosi del pensiero occidentale Paolo Zanotto raccoglie alcuni dei saggi – tutti aggiornati e arricchiti da un’ampia introduzione e un epilogo – in cui, negli ultimi anni, si è confrontato con il complesso problema della cesura che, nella storia della cultura occidentale, si sarebbe realizzata con l’avvento dell’età moderna.

Uno degli indici fondamentali di tale cesura sarebbe da identificare, secondo l’Autore, con l’affermazione di quello che Max Weber chiamò “lo spirito del capitalismo”, di una forma mentis, cioè, che avrebbe concepito quell’aspetto della vita materiale e sociale che chiamiamo economia in modo assai differente rispetto a quanto avveniva precedentemente, autonomizzandosi rispetto all’etica tradizionale cristiana, e in particolare a quella cattolica.

Nel suo libro, Zanotto individua in Niccolò Machiavelli (1469-1527), Bernard de Mandeville (1670-1733), Benjamin Franklin (1706-1790), Adam Smith (1723-1790) i quattro principali precursori e fautori del pensiero anti-tradizionale che avrebbe alimentato e prodotto la “metamorfosi del pensiero occidentale”. A ognuno di questi pensatori viene dedicato un saggio nel volume in cui gli elementi più marcatamente “moderni” del loro pensiero vengono evidenziati e discussi.

La posizione dell’autore rispetto al contributo filosofico di Machiavelli, Mandeville, Franklin e Smith alla storia della cultura dell’Occidente è chiara: essi sarebbero stati tra i principali autori di una “involuzione etico-filosofica che ha investito l’Occidente moderno” (p.191).

Zanotto si colloca, dunque, in una posizione assai critica rispetto alla cultura dominante dell’Occidente contemporaneo, secondo una linea che aveva già fatta sua nel saggio Cattolicesimo, protestantesimo e capitalismo (Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005).

Diversamente da molti dei suoi predecessori anti-moderni, che hanno finito per collocarsi su posizioni moralistiche e passatistiche, quando non marcatamente reazionarie, Zanotto propone delle idee piuttosto originali per uscire dalla “involuzione” di cui la società occidentale moderna sarebbe vittima. La prima, di carattere morale, è quella della “instaurazione di una nuova etica sociale” (p.211) che superi la psicologia collettiva “grettamente egoistica” dell’Occidente contemporaneo sviluppandosi in direzione di un “soggettivismo altruistico” che “consisterebbe nell’applicazione dell’individualismo metodologico ad obiettivi che sappiano adeguatamente tenere in conto i bisogni dei singoli individui che contribuiscono a comporre l’intera dimensione comunitaria” (p.212).

La seconda, di tipo politico-istituzionale, prevede il recupero di alcune proposte dell’economista libertario Murray N. Rothbard – di cui Zanotto è da tempo un attento studioso – e in particolare “l’eliminazione delle banche centrali e la soppressione del sistema della riserva frazionaria per quelle commerciali, di pari passo alla riorganizzazione del sistema monetario tramite il varo di valute complementari in concorrenza fra loro” (p.212).

La realizzazione di questi obiettivi potrebbe portare, secondo l’Autore, a una “rinascita del moderno sistema economico-finanziario (…) [e] anche un sensibile innalzamento nella qualità di vita delle società contemporanee” (p.213).

Un nervo, delicatissimo, resta scoperto nel complesso e ricco lavoro di Zanotto, e può essere forse lo spunto per un nuovo, non meno avvincente, libro: perché “lo spirito del capitalismo” ha avuto e continua ad avere uno straordinario successo e una spaventosa capacità di penetrazione in ogni angolo del nostro pianeta e non di meno tra alcune istituzioni, come la Chiesa Cattolica, che di esso sono state a lungo oppositrici?

* Il Dott. Cristiano Viglietti è Assegnista di Ricerca presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Siena.

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