Descrizione
Due anni di “politiche immunitarie”, con la limitazione di diritti che erano tutelati da tredici articoli della Costituzione, pongono domande inquietanti, in presenza di una maggioranza di cittadini che ha approvato lockdown e Green Pass senza scorgervi pericoli per la propria libertà. L’autore prova a rispondere alle nuove politiche “securitarie” con una ricognizione sia storica che teorica sulle diverse idee di libertà e sul loro conflitto, sui due modelli contrapposti di democrazia – democrazia liberale e democrazia totalitaria – (sulle tracce di autori come Hayek, Constant, Berlin, Burke, Tocqueville, Ortega y Gasset, Talmon, Popper, Arendt), e quindi sul latente totalitarismo, che può covare anche sotto la forma della democrazia liberale e costituzionale attraverso gli strumenti di potere mediatici e tecnologici (Fromm, Adorno, Marcuse). Per arrivare infine a delineare la “sindrome totalitaria” oggi incombente, l’incubo distopico di un totalitarismo biopolitico della sorveglianza, costruito in un’emergenza permanente che diviene “stato di eccezione”. E per immaginare l’impervio sentiero che è chiamato a percorrere chi voglia impegnarsi ancora nella “ricerca della libertà”.
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