Descrizione
Siamo proprio sicuri che la storia d’Italia è quella che ci hanno raccontato? Siamo proprio sicuri che tutto l’ambaradan unitario e patriottico non sia una giustificazione ideologica (dall’Ottocento a oggi) dell’esistenza di una nazione italiana e di una identità risalente a Roma (quella antica)?
Salvi la vede molto diversamente. Vede che tutta la “truffa del Risorgimento” è basata sulla ricostituzione di una entità che c’era e che – secondo la storia ufficiale – sarebbe stata abbattuta e coartata da stranieri non meglio identificati, ma sicuramente incivili. Così il Medioevo è stato trasformato in epoca oscura e nelle scuole del Regno e poi della Repubblica si racconta che la luce di Roma (e d’Italia) si è spenta con la caduta del patriottico e italico Impero romano e si è riaccesa quando i padri della Patria hanno cacciato gli eredi di quegli antichi barbari teutonici.
Salvi vede nella storiografia di regime, refrattaria a qualsiasi revisionismo, la narrazione di un passato zeppo di falsità e imprecisioni. Per questo vuole alzare il velo che copre la vera storia del Bel paese.
L’autore
Sergio Salvi è nato nel 1932 a Firenze, dove vive. Ha debuttato come poeta e critico letterario. Per anni ha diretto il Centro Mostre di Firenze. Affermato studioso dei nazionalismi in Europa e nel mondo, su questi temi, e sulla tutela delle minoranze, ha pubblicato diverse opere: Le nazioni proibite (1973), Le lingue tagliate (1975), Patria e matria (1978), La disUnione sovietica (1990), La mezzaluna con la stella rossa. Origini, storia e destino dell’Islam sovietico (1993), Tutte le Russie. Storia e cultura degli Stati europei dell’ex Unione Sovietica (1994), Breve storia della Cecenia (Giunti, 1995), Occitania (1998), La lingua padana e i suoi dialetti (1999), Nascita della Toscana (2001).
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