La teoria della Forza Guardiana, di Adalberto Ravazzani

La teoria della Forza Guardiana, di Adalberto Ravazzani

Ci sono libri che scrivono la storia dell’uomo e della libertà. Ci sono opere che parlano al cuore delle persone, le prendono a braccetto e le conducono nella fonte del Lete, affinché gli individui si liberino dalle ombre dell’ignoranza. L’inchiostro calcato sulle pagine, come una rapsodia vibrante e coinvolgente, deve essere in grado di scalfire le bugie e le menzogne. Bisogna difendere la verità. La verità, disse Orwell, è un gesto rivoluzionario.

La Teoria Della Forza Guardiana” (193 pagine, Tramedoro Edizioni) di Aurelio Mustacciuoli non fa eccezione alle caratteristiche sopraelencate. L’autore è un ingegnere, direttore del sito web Libplus.it, un imprenditore del settore fintech, un autentico liberale e uno dei massimi studiosi della Scuola Economica Austriaca. Matematica, logica, cultura, apologia della libertà e coerenza sono gli elementi specifici che contraddistinguono la personalità di Mustacciuoli.

Le pagine del libro (accompagnate da una bellissima introduzione di Guglielmo Piombini), entusiasmanti, valide, impeccabili e dense di significato, collocano l’opera dello studioso all’interno dei grandi classici del pensiero liberale e libertario, accanto a Smith, ad Hayek, a Von Mises e a Rothbard. In un paese totalmente illiberale e collettivista come l’Italia- in cui si preferisce dare colpa dei fallimenti a un neoliberismo che non è mai esistito- l’autore ha lasciato il segno, fornendo al lettore l’alternativa al decadimento sociale e culturale della penisola.

La Teoria Della Forza Guardiana è il mezzo che può permettere una rivoluzione culturale, capace di imporsi come guida, come modello, come autentica alternativa allo statalismo imperterrito. In questo impianto teorico, noi avvertiamo l’eco della magnifica tradizione liberista, l’impronta del “Guardiano Notturno” già preconizzato da John Locke, padre del liberalismo e apologeta della libertà. Nello scorrere delle pagine, con coraggio e lungimiranza, attraverso i filtri analitici della Scuola Austriaca, Mustacciuoli ha voluto lanciare quell’urlo di speranza; egli si è diretto in quei sentieri che non sono stati battuti prima d’ora da nessuno per costruire e teorizzare con una spiccata originalità (proprio come gli ingegneri) quelle fondamenta e quel terreno comune in grado di garantire unità sia per coloro che sono liberali, sia per coloro che appoggiano teorie autenticamente più estreme . La teoria ha lasciato spazio alla pragmatica, la teoresi è stata interiorizzata dalla prassi.

La Teoria Della Forza Guardiana non è un condensato acritico di nozioni, luoghi comuni noiosi e privi di senso. Tutt’altro. Questa Teoria innovativa rispetto al sistema statalista, vuole dare voce ai cittadini e stravolgere i tradizionali modelli di comunicazione. L’abbassamento della spesa pubblica, la tutela dei tax payers, ovvero gli sfruttati dal parassitismo dilagante, e la libertà stessa, possono essere difesi dai liberali attraverso la partecipazione alle elezioni e all’utilizzo di un linguaggio “popolare” per attirare l’elettorato. Il populismo, lungi da ogni moralismo- è una strategia verbale utilizzata da Javier Milei in Argentina, con importanti risultati, per distruggere le corporazioni dell’Establishment e porsi come autentico spiraglio di luce, laddove dominano le “tenebre” del “progressismo”.

L’impostazione culturale della Forza Guardiana, unita alla coerenza delle sue argomentazioni, permetterà alle forze liberali di difendere ad ogni costo il Diritto Naturale dalle fallacie delle teorie illiberali, e tutelerà la proprietà privata, la vita, il laissez faire, la libertà e l’individualismo metodologico, accanto al progetto per una Nuova Costituente. Un plauso all’autore per questa pubblicazione e per il coraggio con cui porta avanti dei nobili ideali, scolpiti eternamente nel Monte Rushmore della Civiltà.

Il Corriere Pavese, 28 gennaio 2021

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